Arte Scienza Cultura

Sesta Edizione

 il Tempo

 

  

 

Presso il Centro di Sapientia si è tenuta  la VI° edizione di Arte, Scienza, Cultura dal tema  "IL TEMPO".

Da sempre il tempo è stato oggetto di molte argomentazioni volte a svelarne la natura ed il significato essenziale.

In questa sesta edizione di Arte - Scienza - Cultura, il tempo verrà affrontato a 360 gradi cercando di fornire spunti di riflessione scientifici, fisici, storici e filosofici

Programma

relatori:

    Che cosa è il tempo - di Giovanni Gregori

Il tempo è innazitutto una nozione psicologica. Poi bisogna considerare come il tempo entra nella conoscenza del mondo che ci circonda, e come si manifesta nelle leggi naturali che noi "scopriamo".

    Un antico dubbio, o sfida, è la possibilità di invertire la direzione del tempo, ovvero se esiste un mondo dove il tempo ha un decorso opposto al nostro, ovvero se esiste un mondo senza tempo. La discussione si estende al significato di antimateria, o di enegia negativa, all'esistenza di universi con tempo capovolto, alla loro ossevabilità, all'esistenza di un multiverso, come insieme di universi di caratteristiche diverse. Che cosa possiamo noi conoscere realmente della natura del nostro universo, e del multiverso?

    Sono questi temi centrali dibattuti da famosi studiosi e che aprono, e lasciano aperti, molti più dubbi di quanto non ne risolvano. Peraltro la loro discussione è forse molto meno speculativa di quanto a priori possa apparire. Ovvero si tratta di vera scienza con supporti osservazionali concreti, apparentemente non spiegabili secondo gli schemi teorici tradizionali, e non si tratta soltanto di pura speculazione.

Nel breve tempo disponibile si cercherà di rendere l'uditorio partecipe di queste affascinanti problematiche.

 

La meridiana - di Fiorella Proietti

La meridiana ha visto nascere e scomparire accanto a sé la clessidra, gli orologi a sabbia e quelli ad olio. E' la sola che sia sopravvissuta attraverso tutte le epoche della storia fino alla nostra.
A dispetto degli orologi meccanici di alta precisione e dei cronometri, essa esercita un fascino particolare anche sull'uomo dei nostri giorni, che continua a guardarla con interesse e con rispetto.
La meridiana è una cosa viva, che nessuno carica e che nessun peso trascina. Sembra essere lo specchio del sole, perché su di essa si riflette il movimento apparente dell'astro; in realtà è lo specchio della Terra, dei suoi eterni e immutabili movimenti di rotazione e rivoluzione. Lo scorrere dell'ombra sulla meridiana ci porta a meditare sul tempo, sulla sua fuga senza interruzione con tutto quello che d'irrevocabile comporta per l'uomo. Si presenta il pensiero della morte, della fine di tutte le cose, dell'eternità e dell'aldilà. Questi pensieri non hanno tardato a concretizzarsi nei brevi motti che accompagnano quasi sempre una meridiana e che fanno allusione a degli argomenti di filosofia o di religione, alla Terra e al Sole, al giorno e alla notte oppure ad antiche massime.
 

Mario Catamo - Ha costruito numerose Meridiane, specialmente a Roma e nel Lazio. Particolarmente innovativa, per l'uso di uno gnomone a lenti trifocali, è la Meridiana costruita, insieme a Cesare Lucarini, nell'Università di Roma "La Sapienza". Ha ideato, con Cesare Lucarini, un'originale tipologia di orologi solari e di altri strumenti affini, basati sulla diffrazione delle luce. L'invenzione è protetta da brevetto italiano e statunitense. Ha operato anche in altre località italiane: una sua Meridiana si trova per esempio nell'isola di Filicudi, nell'Arcipelago delle Isole Eolie.  Ha studiato in modo approfondito la Meridiana settecentesca della Basilica di S. Maria degli Angeli a Roma, contribuendo in maniera determinante al pieno ripristino della sua funzionalità.

Nelle antiche civiltà, da quella babilonese a quella greco-romana, l'arco della luce diurna era diviso in 12 parti uguali e la stessa divisione era applicata alla notte. Le ore dunque avevano durate diverse a seconda delle stagioni: alla latitudine di Roma l'ora durava intorno a 75 minuti al solstizio estivo ed intorno a 45 minuti al solstizio invernale; l'inverso accadeva per le ore delle notti corrispondenti. Soltanto agli equinozi le 24 ore complessive dell'arco diurno e di quello notturno avevano durate uguali tra loro e pari alle ore moderne. Il sistema orario usato da queste civiltà prende il nome di sistema orario delle ore disuguali o "temporarie". I dispositivi marcatempo erano, in questa epoca, orologi solari provvisti di un tracciato idoneo a segnare ore la cui lunghezza varia nel corso delle stagioni. [..]

 

     Agli interventi dei relatori si sono alternate  brevi letture tratte dal pensiero di Seneca sulla concezione del Tempo.  L'espressiva voce di Alvaro Vatri ha ben esaltato la  suggestiva profondità dei brani. 

 leggi i brani 

 audio

ALVARO VATRI - E’ diplomato in Pianoforte, laureato in Lettere Classiche, giornalista, lavora come Speaker del Telegiornale presso la RAI - Radiotelevisione Italiana. Svolge attività di divulgazione come conferenziere e pubblicista. È docente presso la Nuova Università degli Studi "Istituto Culture e Società" di Roma. Direttore di coro, è presidente dell'Associazione Regionale Cori del Lazio (A.R.C.L.) e membro del comitato di redazione di Choraliter, Rivista della Federazione Nazionale Italiana delle Associazioni Regionali Corali (FE.N.I.A.R.CO.). E' attivo anche come clavicembalista in complessi barocchi. E' consulente artistico di numerose associazioni ed enti culturali.

Esposizioni

La collezione è stata gentilmente concessa per l'occasione dal dott. Enzo Compagnucci che da 20 anni opera nel campo della geopaleontologia. Gli esemplari presenti in questa esposizione, provengo da una più vasta collezione permanentemente esposta nel museo delle Marche.

 

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L'architetto argentino Adrian Rodriguez  ha fatto rinascere un antico mestiere ormai quasi scomparso: la costruzione di meridiane ed altri misuratori del Tempo. In questa singolare forma di artigianato ha riscoperto il gusto di fondere insieme l’aspetto tecnico-scientifico e quello artistico, gusto che era già presente nell’antica arte gnomonica.

Infatti per realizzare questi particolari oggetti, ha svolto accurati studi storici e fisici per arrivare a costruire strumenti tecnicamente perfetti e decorati secondo antichi modelli.

Oltre alle piccole meridiane che riproducono in dimensioni inconsuete le caratteristiche del più noto degli orologi solari, nel laboratorio vengono progettate meridiane per le facciate dei palazzi e ville, ed inoltre modelli molto particolari come il dittico, il notturlabio, le clessidre e l’anello d’altezza forse il più piccolo orologio solare mai esistito.

meridiana orizzontale in marmo

sfera armillare

orologio a polvere

vetrine dell'esposizione in sala

orologio a camdela

orologio a polvere

anello solare d'altezza

meridiana da tasca

  

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